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Settimo e che ci faccio io settimo?
e io che pensa di essere N.C. per me si sbagliano, ma per adesso
07 venerdì Gen 2011
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Settimo e che ci faccio io settimo?
e io che pensa di essere N.C. per me si sbagliano, ma per adesso
28 lunedì Giu 2010
Posted Locali fumosi
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Qualche giorno fa ero a Cagliari per lavoro, dopo un viaggio epico ero finalmente arrivato al T hotel, il tempo di posare le valige sul letto ed eccoci fuori per cenare (se toccavo il letto sarei rimasto probabilmente là). Su consiglio di un amico abbiamo (io e il collega, non sono impazzito usando il plurarale maiestatis come un papa qualunque) preso la macchina e ci siamo diretti a Viale Regina Margherita 14. Ad aspettarci c’era il ristorante di Luigi Pomata, un carlofortino trapiantato nel cuore di Cagliari. E cosa avrei potuto chiedere ad un Carlofortino se non Tonno!
Ho scelto una tartare di Tonno con crema di Bufala, un piatto in equilibrio fra la densità e la sapidità della tartare e la freschezza della crema di mozzarella (che non ho esitato a finire con la poco elegante, ma scarpetta), a seguire il tonno in due cotture con finocchio, piatto semplice ma esaltato dagli aromi di un tonno freschissimo, scottato appena, ad annaffiare tutto un buon cannonau, abbastanza beverino. Il tutto per 38 euro, un servizio attento e cortese, dove è spesso lo chef a consigliarti e allora cosa si può volere di più
Che devo dire, la cucina mi è piaciuta moltissimo, avrei voluto assaggiare anche il suo sushi e sashimi ma ero troppo pieno e troppo stanco (ho fatto le foto anche con l’iphone ma sono stranamente scomparse), se tornerò a Cagliari sicuramente mi aspetta una cena di crudo da Pomata
21 venerdì Mag 2010
Posted Fenomenologie fumose, Locali fumosi
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altissimo ceto, d4, dessert, moo, partagas, ristorante, rocas
‘Viaggio a L’Avana, è un dessert gelato dei fratelli Roca, una stella Michelin a a Barcellona . ‘ E’ un simil D. 4 Partagas servito in un portacenere di porcellana bianca contenente cenere dello stesso sigaro speziata. Mentre il divieto di fumo è diffuso in tutto l’hotel, in cucina si utilizzano i sigari eccone la descrizione che ne dà Altissimo Ceto:
“Poteva mancare in un locale asesorado dai Roca bros. uno dei loro dolci simbolo? Nella fattispecie, pan di spagna al rum con zuppa di limone, granita di lime e zucchero di canna, sigaro Partagas D4 ghiacciato con cenere speziata. Si può parlare di sapori intensi e puliti, di temperature, fare facile umorismo sull’unica materia prima cubana non rappresentata nel piatto, ma cerchiamo di andare oltre rapportando questo dolce ad altri due capisaldi della ricerca targata Celler, il fumo e il profumo. Il primo ha portato a brevettare le famose pipe per l’affumicatura in tempo reale , il secondo agli esercizi olfattivi di stile intorno alle fragranze di celebri stilisti. Credo che con questo dolce si sia fatto un passo avanti in entrambe le direzioni. Il passaggio materico da gas a solido, la trasformazione del fumo in polvere croccante, la sinestesia tra olfatto e gusto sono fenomeni che hanno dell’alchemico. E non è forse questo il fine ultimo di una ricerca?”
26 lunedì Apr 2010
Posted Locali fumosi
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coreano, giapponese, koreano, maki, ristorante, roll, sushi, tempura, tofu, torino
Ristorante Tobiko, via alfieri Torino.
Non starò a descrivervi il ristorante, sopra c’è il rimando al loro sito internet con foto e descrizioni, al ristorante si va soprattutto per mangiare e quindi vi racconto il loro menù degustazione coreano (con variazione finale).
Antipasto: Pollo teriachi, tofu in salsa, gambero in tempura con insalata di cavolo e salsa tartare: il pollo ottimo, morbido e croccante allo stesso tempo con la nota dolce intensa ma non stucchevole. Il tofu e tofu, lavorato, ben speziato ma sempre tofu è. Il gambero è cotto magnificamente con una pastella leggermente dolce ma goduriosa come consistenza, piatto bello anche per l’occhio.
Per noi occidentali il secondo piatto ha un aspetto un poco sinistro ma invece sono dei gustosi spaghetti di patate con verdure e sesamo la consistenza in bocca e migliore di quella attesa, piatto fresco e leggero a cui il sesamo dona una nota interessante.
Si continua con polpette (?) di pesce con tofu verdure e spaghettoni di riso: piatto molto bello scenicamente e anche gustativamente ottimo unica pecca il fatto che il pesce, le frittatine, e il tofu tendono un poco ad assomogliarsi ed annullarsi quasi, mentre quello che acquista sapore e il brodetto che trae dagli ingredienti la sapidita necessaria a bilanciare il pesce diventato un poco sciapo.
E il sushi? Il sushi non è un capolavoro ma nemmeno un pessimo prodotto, roll e maki ben fatti, pesce fresco, ma forse manca un poco di fantasia.
Prezzo? 47 euro con una birra Kirin da mezzo litro e il dolce (che non ho preso, ma hanno fatto pagare lo stesso).
21 domenica Mar 2010
Posted Locali fumosi
inUna cena all’Ora d’aria di Marco Stabile è sempre un’esperienza, venerdì 12 marzo io e Juri Ferri di Almond 22 ci siamo concessi una visita al ristorante di via Ghibellina.
Abbiamo cominciato con una Zuppa di fagioli zolfini con vellutatata di gamberi rossi e tartufo nero, un inversione di un piatto ormai consueto, rivisitato in un espressione importante, non entusiasmante ma perfetto come appetizer
a seguire su gentile concessione dello chef la decostruzione del crostino della nonna, quenelle di fegatini, uovo di quaglia, uova di aringa, gallina sfilettata e brodo caldo ad unire il tutto
Un piatto in un equilibrio perfetto e difficilissimo praticamente un opera d’arte: acidità, sapidità, dolcezza e croccantezza in un unico piatto.
A seguire ho degustato una splendida zuppa di patate viola, gamberi siciliani, uova di aringa e violetta.
Di nuovo un incontro di consistenze diverse che si sposano in piatto fatto di densità interessanti dove acido, dolcezza e sapidita si fondono e ti confondono piacevolmente: il gambero crudo si unisce in maniera eccezzionale con le uova di aringa che donano l’acidita e il salmastro tipico dell’ostrica a questi piatto.
Come piatto forte ho scelto un maialino da latte con quenelle di rapa, accompagnato da un barattolino di sopprassata dello stesso maialino con mela annurca.
Il maiale è magro, croccante, con la salsa di nocciole che irrora la preparazione, le rape, molto intense si abbinano alla parte grassa della carne. Un piatto linearmente perfetto a cui forse manca però qualcosa.
Per finire due assaggi di dolci quello nella foto è Pane, zucchero e vino reinterpretato.
Piatto molto interessante che unisce memoria e gusto e che io ho apprezzato particolarmente, il pane croccate e la crema deliziano il palato e richiamano gli anni 70 e questa merenda contadina.
Prezzo della cena (con un bicchiere di Xiayou) 70 euro
05 venerdì Mar 2010
Posted Fermenti a zonzo, Locali fumosi
inCicinbarlichin si trova in Via Mameli 34/36 a Casalemonferrato (0142 590669).
Ambiente carino, molto ricercato, con archi a vista e colonne bincassate, ottima scelta di vini, cucina praticamente a vista, servizio molto gentile e cordiale. Nella mia visita c’era anche un bel sottofondo sottolinato da Paolo Conte.
I tavoli erano apparecchiati in maniera semplice ma molto elegante con le bottiglie d’acqua stile cucina del contadino in bella vista sui tavoli. Sui tavoli c’è un “cartoccio” con del pane e dei grissini favolosi.
Il vino è possibile averne diverse tipologie a bicchiere, io ho optato per una bollicina rosè di Banfi.
Il menù molto interessante spaziava fra la cucina locale e alcune proposte di cucina italiana, spazio comunque alla battuta di carne cruda, ai salumi misti, al cotechino con fonduta e allo studel di pecorino, faraona e broccoli che poi èil piatto che ho scelo: un piatto molto gustoso, giocato su equilibri senza mai cadere nell’errore di pienare la bocca, lo si mangia con soddisfazione
Come primi il menù offre dal riso con radicchio e gorgonzola, ai classici agnolotti non disdegnando una puntata su un classico italiano come le lasagne
Come secondi
Tacchino alle noci, sottofiletto ai ferri ed un ottimo vitello arrosto con patate al forno
Diversi dolci sul menù
per due piatti prezzo intorno ai 2o euro a persona bevande escluse.
25 lunedì Gen 2010
Posted Locali fumosi
inUn esclusivo Cigar club, in una vecchia corte, trasformata in una country house, è stata creato nel borgo medievale di Saragano, frazione di Gualdo Cattaneo.
Una struttura ricettiva, un tempo dimora del parroco, da cui l’emblematico nome de “La locanda del prete”, composta da 11 appartamenti, un wine bar, una piscina immersa nel verde, e appunto, un Cigar club. Nell’humidor ci sono circa 4000 sigari, si può sorseggiare un rum chiacchierare o semplicemente leggere il giornale.
Assomiglia ad un ritrovo per gentlemen inglesi ma come abbiamo detto si trova in Umbria ed è un’eccezione tra i locali in Italia, c’è anche un ristorante con 20 coperti, naturalmente a disposizione solo dei fumatori.
Maggiori info qui
31 giovedì Dic 2009
Posted Locali fumosi
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carcerato, carcere, lampredotto, macelli, pappa, Pistoia, quinto quarto, rigaglia, trippa
Ieri sera sono stato dalle Zie del lampredotto a mangiare il carcerato, il piatto tipo della mia piccola città (bastardo posto avrebbe detto il mio vate).
Il nome del piatto deriva dal fatto che a Pistoia, i Macelli comunali sono molto vicini e a monte rispetto alle carceri, ed entrambi si affacciano sul torrente Brana. Sembra che molto tempo fa le interiora delle bestie macellate, non essendo richieste dal mercato, venissero gettate in questo rigagnolo. Così, i poveri carcerati, vedendo portar via dal fiume tutto questo ben di Dio, chiesero il permesso alle autorità di poter avere la rigaglia che veniva buttata via. Furono accontentati e inventarono una zuppa mettendo semplicemente assieme acqua, rigaglia e pane secco. Nel tempo la ricetta è stata arricchita con gli odori, un po’ d’olio e un po’ di formaggio grattato.
Questi gli ingredienti per 6 persone
# 300gr di pane raffermo
# 300gr di interiora di vitello compreso zampa, coda e testina
# 1 cipolla
# 1 carota
# 1 gambo di sedano
# 3/4 pomodorini
# Formaggio pecorino o parmigiano grattatuggiato
# Olio extravergine d’oliva
# sale
# pepe
Preparazione: in una capiente pentola preparate un brodo con acqua, gli odori, i pomodorini e la carne. Fatelo cuocere a lungo e filtratelo. Versate il brodo in un coccio ed unite il pane tagliato a fette, salate, pepate e fate cuocer a fuoco basso mescolando continuamente fino ad ottenere una “pappa” omogenea. A cottura ultimata condite con un pò d’olio extravergine e con abbondante formaggio. Servite il “carcerato” in ciotole, molto caldo.
P.s quello servito dalla Zie era buono!
(fonte della ricetta qui)
11 venerdì Dic 2009
Posted Locali fumosi
inL’aria era afosa e i posacenere erano pieni nella notte alla taverna Crowbar Inc., nonostante in Illinois siano quasi quasi due anni che vige il divieto di fumo.
Ma qui i fumatori sono anche disposti a pagare un po di più per fumare.
Il proprietario Pat Carroll ha chiesto ai suoi clienti fumatori di contribuire con un fondo per sovvenzionare le ammende che paga per farsi beffe della legge.
Carroll fino adesso ha ricevuto solo due multe per 680 dollari ma egli teme che, se proibisce il fumo, gli avventori potrebbero passare a bar che permettono di fumare, a pochi isolati di distanza, in Indiana.
“Allora indovinate un po ‘, tutti possono fumare in qui”, ha detto, conu na sigaretta accesa in equilibrio su un portacenere. “Io non sto perdendo i miei clienti”.
Diversi bar, sfidando la Smoke-free Illinois legge che ha vietato di fumare all’interno dei luoghi pubblici a partire dal 1 gennaio 2008, permettono ai loro clienti il fumo.
I proprietari trovati con il fumo nel locale hanno dato spiegazioni diverse per ignorare la legge. Al Boem Restaurant a Albany Park, ad esempio dove si può trovare il locale pieno di fumo, il proprietario del bar vi dirà che il luogo è stato prenotato per una festa privata, cosa che la sottrae alla legge. Ma non è così, dicono i funzionari locali.
In Illinois i trasgressori rischiano una multa che può crescere con ogni infrazione, a partire da $ 250 per un locale e 100 dollari per un singolo fumatore.
I funzionari hanno comunque ammesso che in diversi locali si contnua a fumare e sperano che in Indiana e negli altri stati che permettono di fumare nei luoghi pubblici passi un divieto simile a quello dell’Illinois, presto, sperano, sarà socialmente inaccettabile e persino impensabile fumare in un bar o ristorante come lo è attualmente in un cinema.
Ma alcuni fumatori sostengono finanziariamente i locali che danno loro ricovero. Laura Pugh, un avventore del Crowbar, ha detto che contribuisce con 5 dollari al mese per finanziare il bar contro la legge anti fumo, lo considera come una quote di iscrizione ad un club privato. Se lei non poteva fumare lì, ha detto che probabilmente sarebbe andata in un bar nell’Indiana. “Rispetto la legge dell’Illinois”, ha detto. “tuttavia, ritengo che se un bar dell’Illinois vuole permettere di fumare, non ci dovrebbe essere problemi se è disposto a pagare l’ammenda”.
03 giovedì Dic 2009
Posted Locali fumosi
inSono stato invitato alla presentazione del nuovo locale di Luca Mannori, campione del mondo di cioccolato e pasticcere dell’anno 2001/2002. Il locale, una struttura a vetri soprelevata è situata nel nuovo centro commerciale Coop di San Giusto a Prato. Si presenta con interni moderni e funzionali, dominano il bianco e il vetro. Si entra con davanti a noi l’area gelato, poi la pasticceria, la cioccolateria e girato l’angolo il bar vero e proprio. Per l’inaugurazione tutto è stato creato in maniera ordinata, numerose le persone che hanno risposto all’invito ( e come poteva essere il contrario!) che hanno creato un poco d’ingorgo, ma ben gestito dal personale: bastava non avere fretta e si poteva raggiungere qualsiasi cibo. Per l’occasione, oltre a numerosi formaggi e affettati erano presenti numerose preparazioni: da uno splendido chili con carne, al foie gras al vinsanto, per arrivare a piatti a base di cioccolato come lo stufato, l’hummus, e il tacchino in salsa di cacao.
Il momento clou è stato il servizio del dolce che non conoscevo ma potrei definire una rivisitazione della Fiord’arancio con l’utilizzo del mango, una creazione semplicemente perfetta in un oscillazione sublime di sensazioni fra il bitter e la dolcezza, avrei potuto finirne un vassoio da solo per la leggerezza e le note con cui ti permeava la bocca. Certamente tornemo spesso.